A metà settembre si è tenuta l’edizione 2018 della festa della Pasta di Gragnano che, nonostante il successo del pubblico, ha evidenziato una scarsa valorizzazione delle tradizioni e dei processi produttivi della pasta a tutto favore delle occasioni di consumo spicciolo. Sottotono anche gli stand che apparivano di pura testimonianza. La cittadina di Gragnano, in provincia di Napoli, dovrebbe organizzare, con un lavoro annuale, una festa internazionale dotata di contenuti originali e significativi. Evidente l’attuale impegno organizzativo del Consorzio Gragnano Città della Pasta per una festa che purtroppo non dispiega appieno le sue elevatissime potenzialità di vetrina internazionale.
Il Consorzio nasce nel 2003 per catalizzare gli sforzi al fine di ottenere la IGP decretata dall’Unione Europea ad ottobre del 2013. Il marchio comunitario Pasta di Gragnano I.G.P. garantisce la provenienza e la qualità del prodotto in virtù di antiche tradizioni. Una operazione politica ed economica italiana di gran successo che vede la cittadina primeggiare non per la produzione di grano duro bensì per gli antichi processi di lavorazione artigianale, per i numerosi formati frutto di creative trafile di bronzo e per l’abbondante acqua dei Monti Lattari. L’ottimo risultato della IGP, che mostra l’importanza di fare squadra e di lavorare uniti, stimola lo sviluppo del territorio e concorre ad accrescere l’occupazione.