Induce ad una riflessione non univoca l’ultimo sondaggio effettuato dall’Istituto Piepoli per conto del magazine di settore Gdonews.it. Ci riferiamo a quella parte del sondaggio relativa alla stima dei comportamenti di acquisto per il prossimo periodo pasquale. Il 39% del campione sceglierà il supermercato in base alla promozione, visionando il volantino e ricercando i prodotti più convenienti. E incrociando i dati con la fidelizzazione dei punti vendita emerge che saranno i più i giovani e i meridionali a ricercare maggiormente la promozionalità e il continuo risparmio. L’attenzione alle offerte è così forte che il 57% del campione intervistato guarderà il volantino e poi sceglierà se andare al supermercato o al discount. Anche qui i più giovani e i giovani adulti appaiono essere la maggioranza del 57% del campione. Più si cresce di età e più aumenta la fidelizzazione al proprio supermercato, probabilmente in virtù di una redditività maggiore e più stabile.
La musica non cambia a Pasqua in cui per il 44% del campione la leva del prezzo sarà fondamentale nella scelta delle colombe e delle uova di cioccolata. C’è un 30% di persone sensibili alla marca del prodotto, un 33% agli ingredienti e dunque alla qualità del prodotto e un 8% al packaging. Su questo triangolo il mondo dell’industria deve costruire il suo successo declinandolo in senso strategico. Sull’attrattività della marca, sulla qualità delle materie prime e sulla sostenibilità e creatività della confezione. Un perimetro che porta inequivocabilmente a riposizionare verso l’alto i prodotti dolciari da ricorrenza. Ma se il 44% guarderà al prezzo e dunque al risparmio il riposizionamento del prodotto industriale appare davvero difficile. Tanto più che da una parte l’alta inflazione e gli aumenti delle bollette inducono le famiglie a contenere gli acquisti alimentari non necessari dall’altra i supermercati e i discount puntano a limare i prezzi per conservare gli scontrini. In questa forbice a soffrire sarà ancora una volta la marginalità della produzione industriale già di per sé soffocata dall’incremento dei costi di manifattura. Insomma anche a Pasqua 2023 i dolci da ricorrenza proseguiranno a soffrire.
Alla ricerca del risparmio il 59% del campione comprerà colombe e uova di cioccolata nei supermercati, il 9% nei discount e solo il 5% nei piccoli negozi di alimentari. Per chi spinge verso i prodotti da ricorrenza premium è uno striminzito 13% che acquisterà in pasticceria e soltanto il 4% sui siti e-commerce.
L’indagine dell’Istituto Piepoli conferma anche per Pasqua 2023 la necessità del risparmio per gli italiani. Ma se per il retail la faccenda è più lineare per il mondo della produzione industriale lo stress a cui è sottoposto da alcuni anni il modello di business potrebbe accelerare processi di aggregazioni aziendali e di vendita.