A ridosso del ferragosto il Mef, il ministero dell’economa e delle finanze, ha ricevuto un bonifico importante. È arrivata la prima tranche da 24,9 miliardi di euro dei fondi Pnrr, il piano italiano di ripresa e resilienza, pari a 191,5 miliardi in cinque anni approvato dalla Commissione europea. Numerosi gli investimenti, tanti già in corso, che saranno portati a compimento e che, in virtù di promesse fatte a Bruxelles, accelereranno le tanto attese riforme italiane. Alla ripresa dell’attività politica l’esecutivo approverà la riforma della concorrenza e la legge delega per la riforma del fisco. Due delle riforme che quattro mesi fa il Parlamento ritenne necessarie per modernizzare il paese.

Ora una ulteriore buona notizia allieta la ripresa del lavoro dopo la pausa ferragostana. In Italia si registra il miglior incremento europeo dell’indice della produzione industriale relativamente al primo semestre 2021. L’Eurostat ha calcolato che l’industria italiana ha realizzato la maggiore crescita nel contesto europeo. Con +20% rispetto al primo semestre 2020 il Belpaese si colloca in cima nella classifica della ripresa industriale continentale. A dirla tutta sarebbe seconda all’Irlanda, che vanta un +22%, ma solo per effetto delle delocalizzazioni fiscali e quindi il dato è puramente nominale.

Certo in Italia il primo semestre del 2020 registrò un calo produttivo davvero significativo pari al 18,6% e dunque l’attuale valore del +20% contiene sicuri elementi di rimbalzo ma anche altri paesi europei avrebbero dovuto registrare incrementi simili avendo vissuto eguali lockdown. All’Italia per tornare ai valori pre-crisi pandemica manca poco più del 2%, alla Germania manca il 7% di incremento della produzione industriale. Un dato per noi molto importante che mostra come la macchina industriale italiana sia sulla giusta strada della ripresa economica e fotografa, ancora una volta, la costanza e la forte determinazione degli imprenditori. Nelle imprese c’è voglia di tornare protagonisti dopo gli stop imposti dalla pandemia e gli imminenti appuntamenti fieristici, come Cibus, Anuga e TuttoFood, rappresentano il giusto palcoscenico per le tante novità di prodotto.

Ma stavolta è bene che non si ripetano degli errori che hanno caratterizzato altri momenti di ripresa economica. È tempo che l’impresa cresca in tutte le sue aree, che dipani la sua energia non solo nell’ingegno e nelle innovazioni di prodotto ma anche nelle azioni di comunicazioni senza le quali ogni novità resta al palo.