Ha ottenuto numerosi articoli sulla stampa, online e cartacea, ma ha anche accresciuto la responsabilità del marchio. Parliamo dal cambio della data di nascita del noto pastificio De Cecco che con un comunicato stampa ha informato di aver retrodatato dal 1886 al 1831 la sua data di nascita. “Il marchio invecchia di 55 anni” scriveva il 16 luglio il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” nell’occhiello che introduceva l’articolo. La nota stampa dell’azienda abruzzese informa che una sua recente ricerca storica e archivistica ha consentito di retrodatare l’inizio del percorso e così d’ora in poi sulla confezione della pasta troveremo la nuova data, 1831. Ora De Cecco dovrà raccontare ai suoi clienti e all’intera comunità 55 anni di lavoro.
Questa notizia dimostra prima di tutto come anche in Italia cresca in ambito aziendale il ruolo dell’archivistica e della ricerca storica al fine di ritrovare le radici più profonde della vita dell’impresa e come la sua funzione sia utile ad attribuire ulteriore valore all’organizzazione aziendale e ai suoi marchi. Ciò rafforza la convinzione che l’attuale ridefinizione dei percorsi d’impresa porti ad una maggiore rivitalizzazione delle indispensabili competenze umanistiche.
Per accrescere la trasparenza e facilitare la percezione dell’invecchiamento tra i suoi clienti e nell’intera società il pastificio di Fara San Martino avrebbe potuto immediatamente comunicare l’intera ricostruzione storica, overossia fornire dettagliate informazioni sulle fonti e sulle professionalità che hanno compiuto tali ricerche. Nella nota stampa si parla di fondi archivistici locali tra cui il fondo notarile di Chieti ma risalire da subito all’intera ricostruzione forse sarebbe stata più utile. In modo da raccontare come tra il 1801 e il 1811 i De Cecco siano stati con discontinuità panettieri e solo dal 1831 costanti mugnai e poi pastai. È una storia affascinante quella abruzzese che impreziosisce il valore dell’industria italiana e che contribuisce a dare maggiore distintività al comparto alimentare e siamo sicuri che nei prossimi mesi il nuovo racconto storico dei 55 anni rafforzerà quello che oggi potrebbe apparire, nella logica del marketing, il semplice cambio di data sulle confezioni della pasta. Ricostruire gli anelli storici e renderli pubblici rafforza la cultura d’impresa e il suo innegabile valore sociale.