Notizie contrastanti nel mondo dell’agroalimentare italiano. Da una parte cresce la produzione dall’altra si manifestano segnali di crisi in importanti imprese del settore o dell’indotto. Due tendenze che fotografano lo stato della situazione di uno dei comparti trainanti dell’economia del Belpaese.

Per il mese di maggio l’Istat conferma la crescita pari all’1,9% della produzione agroalimentare, in netto miglioramento rispetto aprile. Nonostante le sanzioni in Russia e le difficoltà ravvisabili su diversi fronti dell’export la nostra industria alimentare continua a macinare ordinativi e vendite. Un bel risultato per una economia che, sempre secondo l’istituto di statistica nazionale, segnala complessivamente una decelerazione del pil.

Dall’altra parte si evidenziano delle situazioni critiche quali, ad esempio, il noto gruppo Ferrarini e la Bekaert. Parma e Figline Valdarno come emblema delle criticità settoriali. A Parma la Ferrarini Spa con un brand di salumi molto solido ma anche con preoccupanti debiti in bilancio ravvisa ritardi nei pagamenti degli stipendi tanto che domani scioperano i dipendenti dell’unità produttiva di Lesignano de’ Bagni. Scarseggiano negli stabilimenti delle materie prime fondamentali per i processi produttivi e crescono le preoccupazioni del mondo sindacale per gli ottocento dipendenti del gruppo sparsi in tutta Italia che chiedono rapide risposte alla proprietà aziendale. Sempre per ragioni economiche ma stavolta legate principalmente al costo del lavoro si sviluppa la vicenda della Bekaert, uno stabilimento nella provincia fiorentina, famoso per la produzione della gabbiette fermatappo adoperate nel mondo del beverage, soprattutto per tappare vini e spumanti. Lo stabilimento ceduto anni fa dalla Pirelli ad un gruppo belga ora delocalizza per risparmiare sui costi della manodopera e sulle tasse. 318 i lavoratori a rischio che hanno deciso di protestare invitando i clienti dell’azienda a non acquistare più le famose gabbiette. Una strategia quella dei lavoratori assai deleteria nel medio lungo periodo e priva di ogni progetto alternativo.