Cinque marchi dell’industria alimentare italiana si mettono in rete per “difendere la dieta mediterranea” e “affrontare meglio le sfide internazionali”. Con questi due dichiarati obiettivi giovedì 21 aprile 2016 è stata presentata alla Camera dei deputati Gradita, la rete che riunisce il pastificio pugliese Divella, il tonno e la più recente gelateria calabresi Callipo, gli olii umbri Coricelli e le conserve vegetali toscane Polli. Aziende export oriented, in media con oltre il 50% del fatturato vocato oltreconfine. Sarà Cibus, l’imminente fiera parmense dedicata al food Made in Italy, il primo serio appuntamento per la nuova rete. Con uno stand cumulativo di oltre mille metri quadrati i cinque brand si proporranno ai buyer di tutto il mondo e verificheranno sul campo il valore aggiunto di una sinergia allo stato non molto chiara. Una integrazione che sfugge alla classiche categorizzazioni in uso e che forse troverà nella politica di promozione il suo prevalente punto di condivisione. Dividere le spese pubblicitarie e quelle inerenti la partecipazione alle fiere internazionali sono forse il nucleo fondamentale di questa neonata massa critica. Certo l’esile politica industriale italiana mira a rafforzare i contratti di rete ma solo per accrescere la capacità innovativa e la competitività dei prodotti sui mercati internazionale ma riesce difficile comprendere come Gradita possa proporsi, ad esempio, come soggetto unitario che contratta spazio con le grandi insegne estere della gdo. Allo stato emergono più le distinzioni che non le intersezioni. Brand con valore percepito e reale assai differente, prodotti non tutti contigui e strategie industriali diverse. Verificheremo al Cibus quale capacità attrattiva possa avere Gradita. Di certo rappresenta un esperimento interessante, da seguire nei suoi sviluppi, visto che l’industria alimentare italiana solo attraverso le giuste alleanze potrà consolidare nei prossimi anni i suoi successi.
pubblicato sul quotidiano online “Affari Italiani”