Presentata ieri pomeriggio alla Camera la proposta di legge di istituzione del Ministero per la tutela, la promozione e il commercio internazionale dei prodotti italiani. Una idea che ha attraversato anche la diciassettesima legislatura e che ora, a governo e commissioni permanenti ben definitive, un gruppo politico ha deciso subito di riproporre. Il Ministero dovrebbe concentrarsi sull’elaborazione ed attuazione di politiche ed interventi per lo sviluppo e la competitività di settori qualificanti della produzione nazionale, di attività di supporto tecnico alla Cabina di regia per l’internazionalizzazione, di elaborazione di indirizzi e proposte in ambito UE, di elaborazione e negoziazione di accordi, di promozione di azioni ed interventi a sostegno dello sviluppo dell’industria creativa e per finire di promozione e internazionalizzazione delle imprese. Compiti ed ambiti ad ampio raggio idonei, nelle intenzioni dei firmatari. a rilanciare il meglio del sistema industriale italiano.

Tra i deputati firmatari, tutti del gruppo di Forza Italia, Benedetta Fiorini, l’ex sottosegretaria ed imprenditrice Catia Polidori, l’ex direttore di Panorama, Giorgio Mulè che sulle pagine del settimanale per anni ha sostenuto l’esigenza di un “centro unitario di competenze” e l’imprenditore Maurizio Carrara il quale parla di “Un Ministero per salvare l’economia” spiegando che “La nostra economia è scossa da dazi in essere e da dazi potenziali e la giusta risposta è la massima salvaguardia della nostra cifra distintiva, cioè della qualità, della tracciabilità e della sicurezza delle nostre produzioni industriali. E solo un Ministero per il Made in Italy può oggi garantire questa tutela”.