Roma, 16 febbraio 2006 – La crisi energetica deriva, per buona parte, dall’Eni. E’ la conclusione a cui è giunta l’Antitrust che multa di 290 milioni di euro l’impresa energetica italiana. Sarebbe colpevole di abuso di posizione dominante con ripercussioni anche all’estero. Negli anni passati avrebbe ridotto il trasporto di gas sul gasdotto dall’Algeria (Tpcp) ritenendo che ci fosse un eccesso di offerta. Lo stato dell’attuale situazione dimostra come le previsioni strategiche dell’Eni fossero completamente sbagliate ma nel frattempo ha beneficiato dei risparmi di gestione e di dividendi copiosi. L’ufficio stampa aziendale ha già comunicato che il provvedimento sarà ovviamente impugnato.
Ma la cosa più importante è che negli ultimi tempi l’Eni aveva rafforzato sia il Tag, cioè il gasdotto dalla Russia, che il Tpcp, quello algerino. Proprio per questo motivo l’Antitrust ha ridotto la sanzione amministrativa. Comincia a chiudersi il quadro di responsabilità dell’attuale deficit energetico.