TuttoFood 2013Positivo il bilancio di TuttoFood 2013, la fiera dell’alimentare organizzata in questa settimana da Fiera Milano. I numeri sono favorevoli: i 2mila espositori hanno avuto una platea di circa 50mila visitatori professionali. I buyer esteri sono aumentati del 40% e gli italiani del 20% rispetto alla terza edizione. Di particolare importanza è stato l’Expo Matching Program che ha consentito di intrecciare le esigenze degli imprenditori con le richieste dei top buyer internazionali. Fiera Milano nelle migliaia di appuntamenti favoriti ha così contribuito a risollevare le sorti dell’agroalimentare italiano.

Positivo il lavoro delle associazioni imprenditoriali di settore che hanno reso corposo il programma dei 150 appuntamenti tra convegni, eventi e momenti formativi. Molto attive l’Assica, la Fipe e l’Aidepi e quasi del tutto assenti le iniziative delle imprese che avrebbero potuto organizzare, anche in co-marketing, degli eventi per condividere e confrontarsi sul successo delle proprie azioni di comunicazione. Anche a TuttoFood la Fipe ha dibattuto sul famigerato articolo 62, ormai depotenziato grazie ai nuovi contratti sostitutivi.

Sul lato dell’offerta di “nuovi prodotti” commercializzabili TuttoFood 2013 ha evidenziato la forte voglia di ripresa dell’imprenditoria che scommette, ad esempio, su nuovi snack alla frutta o su nuovi formati di vendita per il pesce. D’altra parte la creatività non è mai mancata nel mondo del business.

Allo sforzo degli organizzatori di predisporre piacevoli arredi di contorno o di passeggio non sempre è corrisposto un analogo impegno da parte degli espositori, nei cui stand talora si respirava aria stantia. Le piccole e medie imprese dall’agroalimentare evidenziano l’urgenza di dotarsi di una comunicazione seria, organica e piacevole. Un lavoro lungo e concertato fra tutti gli attori che ruotano attorno al mondo aziendale. Qualche azienda ha mostrato una significativa capacità creativa e comunicativa sposando il proprio prodotto, la pasta, con l’altra eccellenza italiana, il fashion. Altri, tra cui una importante azienda del latte, hanno preferito continuare a mostrare l’unico protagonista, il prodotto, senza alcuna intermediazione visiva o rimando narrativo.

Nei 120mila metri quadri di esposizione si sono confrontati vari modi di fare impresa e di vivere l’esperienza imprenditoriale di cui l’edizione 2015 dovrà necessariamente tenerne conto. La concomitanza temporale e fisica con l’Esposizione Universale imporrà una maggiore proiezione internazionale alla quinta edizione e per le imprese espositrici un’accresciuta consapevolezza della necessità di usare la comunicazione come leva per il business.

pubblicato sul quotidiano online ”Affari Italiani”