Ancora un bollettino di guerra per la carta stampata. La classifica della società che certifica i dati, l’Ads, a dicembre 2016 nel raffronto con dicembre 2015 indica, relativamente alla diffusione media, traiettorie in piena caduta libera. Meno 23% per Il Sole 24 Ore, meno 22% sia per il Corriere della Sera che per Avvenire, meno 14% sia per Repubblica sia per Il Giornale, meno 13% per La Stampa e meno 7% per Il Messaggero.

Questi dati rivelano riduzioni nella diffusione che raggiungono le 70mila unità costituendo un grave pericolo per quei conti economici troppo ingessati sui costi fissi. Se nel corso di appena dodici mesi si bruciano fino a 70mila copie di giornale allora la carta stampata rischia davvero di scomparire. Per le imprese editoriali italiane non rimane molto tempo per recuperare marginalità da altre fonti di ricavi, diversi dalla pagina di carta. Finora i giornalisti assunti a tempo indeterminato, alcuni dei quali conoscitori dei lucrosi benefit dei decenni passati, hanno subito tagli di stipendio e decurtazioni dei citati benefit senza intravedere valide vie di ripresa del settore. Ma siamo sicuri che tra dieci anni avremo la pletora di quotidiani che oggi ingolfa, non sempre utilmente, le sopravvissute edicole italiane? E la prospettata razionalizzazione delle testate come si concilierà con la necessaria democrazia della pluralità dell’informazione?

Su internet difficilmente si sfoglia e si legge l’intera versione digitale del giornale ma si prediligono le firme, semmai trascinate da una titolazione accattivante. Un servizio digitale che le imprese editoriali, in accordo tra loro, potrebbero sempre più vendere, a Newspass di Google o ad altre piattaforme multilingue, consentendo la realizzazione di un giornale personalizzato tra gli articoli proposti ogni giorno. I lettori accedono alla piattaforma e compongono, dietro pagamento per singolo articolo, il proprio giornale da leggere nelle ventiquattro ore o da stampare e conservare sul comodino come se fosse un settimanale. La singola testata giornalistica in tal modo evolverà in un puro fornitore di servizi editoriali.

pubblicato sul quotidiano online “Affari Italiani”