Napoli – In casa Bossi cresce la rivalità fra gli esponenti politici, forse stufi dello strapotere dei varesini, ma non accenna a diminuire l’ambizione a divenire un movimento a diffusione nazionale. L’ottimo ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in una intervista rilasciata al quotidiano regionale Il Mattino, auspica “il modello leghista anche per Napoli”. “Al Nord abbiamo fatto bene senza avere i fondi europei e leggi speciali come per Roma, senza avere quella pioggia di contributi e di soldi che molte città del Sud hanno avuto” ha proseguito il ministro auspicando che se “il metodo venisse adottato nel Sud porterebbe enormi vantaggi ai cittadini”. Non appena i lanci delle agenzie hanno diffuso queste parti dell’intervista si sono sollevati tutti gli apparati partitocratici della Campania e non solo. Nella regione i sindaci dei capoluoghi di provincia hanno negato l’esigenza di avere un sindaco leghista per Napoli ribadendo come l’onestà non sia una prerogativa degli abitanti del Nord Italia e riaffermando l’alterità della storia del Sud Italia.  Due affermazioni condivisibili ma non esaustive della contemporaneità dei meridionali. Per le elezioni provinciali del  6 e 7 giugno 2009 la Lega Nord appoggiò a Napoli la lista civica “Federalismo è libertà” che ebbe un interessante seguito politico anche se elettoralmente poco entusiasmante con il suo 0,36%. Nell’election day la circoscrizione Sud vide anche la presenza della lista della LNP per le elezioni europee, che a differenza dell’Emilia non ottenne seggi, ma con il suo 0,58% intascò un risultato utile sia nel riparto nazionale che per le casse del movimento. Queste due recenti esperienze meridionali dei leghisti, sebbene quantitativamente limitate, hanno sicuramente indotto Roberto Maroni  a ripartire da Napoli per rilanciare un nuovo modello di politica, basata sul lavoro territoriale e di gruppo, in cui si preferisce la concretezza delle azioni ai proclami verbali. Un modello che la parte più onesta del popolo del Sud richiede inascoltato da decenni. Che Alberto da Giussano possa risolvere la “questione meridionale”?  Con Maroni i meridionali rispolverano la speranza.

pubblicato sul quotidiano on line “Affari Italiani”