Cinquant’anni fa Yuri Gagarin fu il primo uomo ad essere lanciato nello spazio e l’Unione Sovietica il primo Paese ad ottenere questo storico risultato. Sembrava che la gara tra gli Stati Uniti d’America di John Kennedy e l’allora URSS fosse vinta da Nikita Khrushchev ma il 21 luglio del 1969 il mondo celebrò lo sbarco americano sulla Luna. Da allora la rincorsa nella ricerca cosmica non ebbe pause e si protrasse sino al crollo dell’Impero sovietico. Dal 1991 Mosca e Washinton hanno lavorato nella medesima stazione spaziale russa, denominata Mir, dismessa solo nel 2001. Da allora la ricerca di 18 Paesi si  è concentrata nella nuova Stazione Spaziale Internazionale  dove prosegue tuttora con oltre 14 moduli pressurizzati.  

Dopo aver sotterrato l’ascia di guerra la Russia e gli USA sono ora addirittura uniti da un comune destino, tipico del sistema geopolitico multipolare. Mentre nei due Paesi si tagliano i fondi pubblici per la ricerca cosmica, in Cina e in India crescono gli stanziamenti destinati alle nuove avventure nello spazio.  

La Russia rischia di perdere la sua indiscussa supremazia mondiale nel lancio dei satelliti e gli americani riducono le attese di veder sventolare la bandiera a stelle e strisce su Marte o sulla Luna. L’entusiasmante viaggio nello spazio proseguirà grazie agli investimenti decisi a Pechino e Nuova Delhi.

pubblicato sul quotidiano online ”Affari Italiani”