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Prosegue la marcia di “Amazon”, la nota piattaforma e-commerce, per individuare vie nuove nella spesa dei consumatori del terzo millennio. Forti perplessità su “Amazon Go”, il nuovo servizio che l’azienda statunitense di Jeff Bezos sta testando da alcuni mesi in uno store aperto solo per i propri dipendenti. All’ingresso nel supermercato ogni consumatore viene identificato tramite un qr code letto da una barriera all’entrata e inizia a fare la spesa. Ad ogni prelievo attraverso segnali di radiofrequenza e sensori viene aggiunto il prodotto nel proprio scontrino digitale. A spesa terminata sempre nello smartphone viene visualizzato l’importo totale della spesa e il contestuale prelievo dalla carta di credito. Il servizio funziona solo per i consumatori registrati nell’apposita App anche con la propria carta di credito. “Amazon Go” prevede unicamente una barriera all’ingresso, in tal modo il retailer risparmia sulle casse e sui lavoratori.

Le forti perplessità sono sull’effettivo funzionamento della tecnica del prelievo con la contestuale registrazione digitale, sul costo delle operazioni necessarie e del sottostante sistema tecnologico, sulla spersonalizzazione dei reparti e sulla solitudine della spesa fisica.

Anche di recente l’analisi settoriale “R&S Mediobanca”, seppur disomogenea ed incompleta, ha confermato che il mondo della distribuzione deve accrescere i propri margini di efficienza e di redditività per recuperare sul reddito operativo, l’Ebit, talora in negativo, ma siamo sicuri che i consumatori del nuovo secolo escano di casa per percorrere isole silenziose dove a trionfare sono solo le immagini dei brand? Credo che preferiscano la comoda spesa online con consegna a casa. Eppure fino a pochi anni fa la comunicazione in-store era focalizzata nella piacevolezza della spesa e nella gioia del consumo condiviso. Sarebbe interessante verificare anche le ripercussioni di “Amazon Go” nella cultura mediterranea in cui antropologicamente l’oggetto è sempre mediato dall’uomo.

pubblicato sul quotidiano online “Affari Italiani”